lunedì 17 settembre 2012

la notte che verrà ...



Fa' silenzio intorno a te, se vuoi udir cantare l'anima tua.
Arturo Graf, Ecce Homo, 1908

Catrin Welz-Stein.

Di notte mi piace rimanere a lungo sveglia, mentre la città dorme e la casa scivola nell'incoscienza del riposo. 

Mi affaccio alla finestra, respiro il buio fino a riempirmi i polmoni e assorbire il silenzio. 
Aspetto furtivamente l'ispirazione, catturo le visioni che poi lascerò fluire nei miei lavori. 

Della città, fino a qualche tempo addietro, si poteva avvertire il ritmo cadenzato del sonno.
Adesso no, non più. 
Non posso più ignorare che l'idillio tra me e la città si sia sbiadito.

Ho nel cuore le fresche notti di altri luoghi in cui una vecchia luna galleggia nel buio e lo sguardo non s'impiglia nelle case dei vicini. 
Notti senza clacson, notti dove non arrivano scampoli sgraziati di conversazioni, dove il volume inaccettabile di musica dozzinale lascia il posto ai delicati versi della natura.
Rimpiango notti lontane che accolgono il sonno degli animali e proteggono il segreto delle alcove. 

Chiudo la finestra e covo la certezza che arriveranno notti migliori ...

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