giovedì 5 luglio 2012

ora vado a dormire ...

Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga  poi scoperto. 
Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, 1979 

Rebeccah Dean 

Quando non trovo il tempo per scrivere nella mente mi si affastella una varietà d'immagini difficile da gestire perfino per chi possiede un'indole visionaria come la mia.

E allora disegno e disegno dove posso, incurante degli sguardi altrui, ma non basta. 
Parlo e infilo una tale quantità di parole che mio marito inizia a pronunciare un avverbio di tanto in tanto, in modo da darmi l'illusione d'ascoltare. 
Io lo so, ma continuo a parlare ...
La mia attività onirica poi, già intensa, diventa spropositata e al mattino, quando riapro gli occhi, sembro appena rincasata da un rave.

In questo momento sono anche immersa nella lettura di Haruki Murakami per cui il mio quotidiano allucinato e il suo immaginario bizzarro si salutano affettuosamente, da bravi coinquilini, mentre io preparo la colazione ... 

Da piccole io e mia sorella Ida, alla fine dell'estate, nascondevamo i nostri "Fiammiferini", minuscole bambole degli anni 70/80, dentro i tronchi cavi o tra le radici contorte degli ulivi attorno alla vecchia casa di campagna dove abbiamo trascorso piacevoli e spensierati giorni, tanto tempo fa. 
Era felicità pura, l'estate dell'anno dopo, ritrovare i Fiammiferini in nascondigli che avevamo completamente dimenticato ...

Penso che per me scrivere sia questo, cercarmi in luoghi dimenticati o sconosciuti ed essere felice di ritrovarmi: felicità pura!

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