martedì 17 aprile 2012

soffia un vento nuovo

Nel cielo passarono alla rinfusa nuvole di forme strane, accartocciandosi. Ma nessuno, nella città, guardava in su, nessuno le vide. 
Dino Buzzati 

Isa Marcelli

A volte la bellezza ci passa accanto, sorride correndoci incontro, ma noi, avvolti nel grigio fumo della città sempre in costruzione, non la riconosciamo. Non ascoltiamo più l'armonia delle cose, la voce cristallina delle belle giornate, la triste melodia della pioggia, non apprezziamo più il coro delle ultime luci del tramonto né cediamo al sussurro vellutato della notte.

Mi sembra di essere la protagonista bidimensionale di un fumetto: tutto quello che mi è concesso è una serie di BOOM, CRASH, CLANG dai caratteri in maiuscolo e i colori sgargianti.

Eppure ho vissuto un tempo in cui il mio quotidiano risplendeva della bellezza di immagini semplici.

La nebbia annodata agli alberi la mattina presto, i disegni che il sole al tramonto, approfittando delle inferriate alla finestra, proiettava sul pavimento nella stanza di mia sorella, i soffici belati delle pecore che pascolavano poco lontano da casa ... 
Dove sono finiti i cieli stellati che m'illuminavano la strada? Chi ascolta ancora il richiamo sensuale del profumo delle notti d'estate quando, nel buio, si accendevano gli amori? 

Avverto la mancanza dei versi segreti e lenti della natura, ho nostalgia della sana noia della vita in campagna e delle infinite pagine di libri consumate nel silenzio dei suoi pomeriggi. 
Ho nostalgia del vento tiepido di giugno che mi porta l'odore del pane e dell'alito gelido di gennaio che mi brucia la gola.

Vorrei ancora respirare l'allegria spensierata della lontana "ora del tè" con le mie sorelle, mi mancano gli alberi che crescono e io assegno loro un nome, i cani e i gatti che fanno confusione in giardino, vorrei di nuovo una grande casa dove ospitare tutti gli amici e vorrei ci fosse anche il forno a legna al suo esterno; vorrei nuove distese di terra nella quale poter affondare i piedi scalzi ...

Probabilmente ho nostalgia di me com'ero prima, quando potevo vivere una vita nei cui ritmi e spazi mi riconoscevo di più, forse desidero di nuovo delicate e intense parole scritte in minuscolo.

Forse il mio spirito nomade ha ricominciato a soffiare ...

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