sabato 24 dicembre 2011

buone feste a tutti...

Auguri!


Tanti auguri a chi conosco da sempre e a tutti coloro che ho avuto il piacere di conoscere quest'anno, tanti auguri a tutti voi che leggete il mio blog e a chi arriva qui per caso...


Buone feste a tutti!

martedì 20 dicembre 2011

come procede il vostro menu di Natale?

immagine da: http://www.tradizionipopolariaulos.com/ricette.php
Stavo cercando ricette interessanti per conto di mia sorella (io per le feste non cucino nulla: mangio e basta) quando ho pensato che forse non tutti conoscono un dolce della tradizione natalizia siciliana: il buccellato.
Solitamente è a forma di ciambella, rassomiglia alle ghirlande che decorano le case a Natale...
Nel gusto ricorda molto i dolci di Natale che si confezionano dalle mie parti. 

Adoro il buccellato, il suo ripieno racchiude i profumi e le immagini felici della mia infanzia: mia nonna che lascia essiccare i fichi al sole a fine estate, i colori caldi della zuccata e della marmellata di arance come solo mia zia sapeva fare, noi bambine che "collaboriamo" alla preparazione dei dolci di Natale, la farina fin sopra i capelli, il piano di lavoro in legno sempre in bilico sul quale rotola pericolosamente il mattarello...

Ovviamente si lavorava solo con le mani e pochi attrezzi in legno, senza "aiuti" elettrici. 

Vi posto una delle tante ricette che potete trovare sul web, ma preciso che io non mi sono mai cimentata nell'esecuzione di questo dolce e confesso che non so cosa sia l'ammoniaca per dolci!
Come già sapete, ho più talento nel mangiare che nel cucinare...


Ingredienti per il buccellato 
(questa ricetta la trovate QUI)

1 kg di farina 00
200 grammi di zucchero
300 grammi di burro
3 uova più 1 per il ripieno
1 dl. di latte
10 grammi ammoniaca per dolci
150 grammi gherigli di noce
300 grammi di fichi secchi
60 grammi di pistacchi
100 grammi uva sultanina
50 grammi di cioccolato fondente a gocce
150 grammi di mandorle tostate tritate
5 chiodi di garofani ridotti in polvere
250 grammi di zuccata tagliata a dadini
Un pizzico di cannella in polvere (meglio una bacca di vaniglia)
Marmellata d’arancia quella necessaria
Ciliegie e bucce d’arance candite
½ bicchiere di Marsala

Procedimento per la pasta

Amalgamare la farina con lo zucchero, il burro e l’ammoniaca per dolci (meglio se con una planetaria); continuare a lavorare l’impasto e aggiungere le uova fino ad ottenere un composto omogemeo e consistente. Formare una palla, avvolgerla in pellicola da cucina e riporla in frigo per almeno trenta minuti.

Procedimento per il ripieno

Tritare grossolanamente i fichi secchi e riporli in una ciotola con l’altro uovo, l’uva sultanina, la cannella, le noci e le mandorle tritate a pezzetti non troppo piccoli, la zuccata, i chiodi di garofano e il Marsala. Mescolare bene e mettere sul fuoco per circa dieci minuti. Fuori dal fuoco aggiungere tre cucchiai di marmellata e mettere da parte a raffreddare.

Prepariamo il buccellato

Stendere la pasta in una sfoglia non troppo sottile (circa un centimetro) e formare un rettangolo sul quale adageremo il ripieno. Chiudere questo rettangolo, formando un grosso salame. Piegare questo rotolo su se stesso, saldando bene le due estremità, in modo da ottenere una ciambella. Adagiare il buccellato su una teglia foderata con carta da forno e incidere la superficie (da queste incisioni si deve intravedere il ripieno). Mettere in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora. Trascorso questo tempo, sfornare e spennellare il buccellato con un cucchiaio di marmellata d’arance sciolta nell’acqua, quindi spolverare con i pistacchi tritati ed rimettere in forno per altri cinque minuti. Una volta cotto, decorare con la frutta candita.
Fare raffreddare definitivamente e toglierlo dalla teglia.

venerdì 16 dicembre 2011

io a Natale non riesco ad essere più buona. E' grave?

Mamma a Natale faceva il tacchino. 
Un'imitazione di merda.
Mario Zucca

Per me è una grande gioia scegliere regali (o confezionarli con le mie mani) per le persone a cui sono legata affettivamente, ma a Natale no, non mi piace granché.
Che esperienza sfibrante, tutto mi sembra quasi una forzatura, un dovere più che un piacere. 
Purtroppo le vetrine sono già natalizie con un mese d'anticipo, per chi propone beni di consumo il Natale è solo lavoro. 

Ogni anno ti ritrovi obbligato a girare per i negozi congestionati dagli sguardi di altri tizi con l'espressione tirata, l'occhio iniettato di sangue, pronti a scipparti dalle mani l'oggetto che tu stai ancora valutando se possa andare bene per la zia Pina... 
Natale, la festa dei buoni sentimenti, spesso si trasforma in un percorso ad ostacoli, il tuo lato oscuro prende il sopravvento, sei pronto a tutto pur di depennare ogni singolo nome sulla lista dei regali...
Devi avere lo spremiagrumi viola anche a costo di fare lo sgambetto alla nonnina col girello che si sta pericolosamente avvicinando alla mensola su cui è esposto l'ultimo esemplare. 

La Festa viene poi offuscata da luoghi comuni, appesantita da sentimentalismo a buon mercato, affermazioni assurde tipo dobbiamo essere più buoni (perché la bontà si comanda? Da Capodanno possiamo rilassarci tutti ed essere meno buoni?)

Poi si mangia, si continua a mangiare, ingurgiti anche quei cibi di cui non hai nessuna voglia: per almeno tre giorni consecutivi butti giù tanta di quella roba che la tua famiglia avrebbe faticato a consumare in un mese. 

Che dire, poi, del vedere tutti i tuoi parenti contemporaneamente e per un tempo prolungato? 

Per fortuna poi arriva la Vigilia, i pacchetti sono finalmente sotto l'albero, i parenti sono meno inquietanti di come li ricordi tu, il cibo dei nonni ti fa ritornare bambina, lo Spirito del Natale s'impossessa di nuovo di te ed ecco  il miracolo...

Per me è questo il bello del Natale, recuperare lo stato d'animo di quando ero piccola; essere felice per le cose semplici senza voler sapere il perché.
Con stupore sempre nuovo accolgo questo sentimento difficile da descrivere, un misto di pace, di malinconia, di speranza, di amore incondizionato per il genere umano. 
Ritorno indietro nel tempo, mi depuro dalle mie preoccupazioni, urlo e mi entusiasmo più dei bambini quando, dopo pranzo, scartiamo (per ore) tutti i pacchetti depositati sotto l'albero. 
Ogni anno mi prendono in giro per questa mia euforia infantile...
Godo della presenza di chi ancora mi è vicino, sono felice di condividere la mia gioia con i nuovi arrivati e mi riscalda il ricordo di tutti quelli che hanno allietato ogni Natale del mio passato...        
Questo è il regalo di Natale che preferisco, recuperare la consapevolezza di amare tutti (anche chi non è più qui) con i loro difetti ed essere amata nonostante i miei. 

Ma, come tutte le magie, ricordiamoci che anche quella del Natale è tale perché ha una durata limitata nel tempo ... lo sanno anche i bambini: dopo mezzanotte i cavalli ritornano topi e la carrozza ridiventa zucca...


giovedì 15 dicembre 2011

lunedì 12 dicembre 2011

che bello, sembra vero!

L'uomo non comprenderà mai quanto egli sia antropomorfico.

Johann Wolfgang Goethe

 Rossana Taormina, Italia # 1, 2011
 (filo sintetico su cartolina d’epoca, cm 14,8 x 10,3)
 Collezione privata.
Ieri pomeriggio, passeggiando per la città, abbiamo assistito ad uno spettacolo insperato.

Il cielo al tramonto ha ospitato le evoluzioni di migliaia di uccelli, gli stormi si muovevano in una direzione o nell'altra per poi incrociarsi in configurazioni sempre nuove e imprevedibililo spazio si piegava dolcemente seguendo il ritmo alternato delle loro concentrazioni e rarefazioni ... 
Gli uccelli coinvolgevano nelle loro leggere coreografie anche gli antichi e altezzosi palazzi della strada che stavamo percorrendo e che tutte le domeniche di dicembre si trasforma in una chilometrica isola pedonale.

Totalmente indifferenti alle proposte degli stand natalizi, per un tempo interminabile noi tre siamo rimasti incantati con le facce rivolte al cielo in contemplazione delle eleganti danze degli stormi: non ricordo di aver assistito ad una evoluzione così ricca nemmeno in campagna...

Dopo aver sperimentato varie postazioni per meglio godere dello spettacolo, abbiamo finalmente individuato un punto di osservazione privilegiato. Di fronte a noi e alle nostre spalle si aprivano due vicoletti che lasciavano intuire le sagome di quattro palazzi, tra gli spigoli dei quali gli uccelli, volando avanti e indietro, intessevano di ricami leggiadri un'impalpabile tela fatta di aria e di nuvole rosee...

Mentre i nostri occhi, e quelli di pochi altri, si perdevano nelle traiettorie degli stormi e mio figlio immaginava ad alta voce l'imminente e avventuroso viaggio di quegli uccelli verso l'Africa, abbiamo avvertito dietro le nostre spalle il passaggio di due signore rumorose di sacchetti, le quali, vedendoci guardare in alto, automaticamente hanno rivolto anche loro lo sguardo al cielo.

"Guarda che meraviglia - ha detto una all'altra - complimenti al Comune, quest'anno l'organizzazione è eccezionale, devono aver speso parecchio per trovare qualcuno in grado di ammaestrare così bene questi uccelli!"

venerdì 9 dicembre 2011

Natale, la festa dei bambini...


L'infanzia è credere che con un albero di Natale e tre fiocchi di neve tutta la terra viene cambiata.
André LaurendeauViaggio nel paese dell'infanzia, 1960

Saluti da una torta di Natale di qualche anno fa!

Ieri io e mio figlio, come da tradizione, ci siamo occupati della "vestizione" della casa in attesa del Natale.

Quest'anno l'albero è ancora più bello: siamo stati proprio bravi!
Il nostro presepe è piccolo e insolito, lo abbiamo comprato il primo anno di matrimonio e io lo adoro.
Insomma in ogni angolo della casa si respira atmosfera natalizia nonostante anche oggi il sole inondi le stanze contrastando le lucine dell'albero e io vada ancora in giro in maniche corte a sbrogliare le faccende domestiche...

La parte più bella di tutta l'operazione "addobbi di Natale" è discutere per ore con mio figlio su quale dei rami dell'abete (sintetico) posizionare una data pallina o un particolare addobbo.
Siamo terribili!
Tutti e due fissati con l'armonia fra i colori, gli equilibri fra pieno e vuoto, tutti e due impegnati nella battaglia contro l'effetto "rarefazione" che tende puntualmente  a verificarsi  nella parte meno esposta dell'albero...

Io e lui ci divertiamo, ma dovreste vedere come si riduce mio marito dopo aver subito passivamente un intero pomeriggio di "aggiustamenti" e argomentazioni su dove e perché aggiungere o togliere la pallina bianca e rossa o quella di cristallo dorato...
Scomodiamo teorie filosofiche e scientifiche, ci appelliamo al buon senso (estetico) dell'uno o dell'altra, portiamo esempi che sconfinano nel delirio...

Ebbene si, alla fine mio figlio, che è un bravo bambino, cede e mi lascia vincere: posso mettere l'addobbo in questione dove piace a me (tanto, come dice lui col piglio di chi la sa lunga, sarà spostato almeno altre tre volte!).

lunedì 5 dicembre 2011

rewind

Pochi possono dirsi: "Sono qui". La gente si cerca nel passato e si vede nel futuro.
Georges BraqueQuaderni, 1917/47


Ghosts before breakfast, (1927 - 1928)  di  Hans Richter

Lo so, è un modo quantomeno originale di inaugurare il mese di dicembre, ma ho una passione incondizionata per questo esperimento di  Hans Richter e non ho potuto fare a meno di condividerlo con voi (però vi ho graziato con una delle versioni più brevi che ho trovato su You Tube...).
Ho letto su internet che l'edizione sonora di questo film, purtroppo, è stata distrutta  in quanto "arte degenerata"...

L'atmosfera del video mi riporta a quando, da piccola, dicembre appariva alla mia fantasia come un mese magico, in cui il tempo diventava fluido e scorreva a suo piacere avanti e indietro; me lo figuravo come un misterioso momento di passaggio, uno squarcio temporale in cui l'anno vecchio e quello nuovo si incontravano.

Chi lo sa, forse in questo ultimo mese dell'anno veramente passato e futuro si sovrappongo in maniera evidente mentre noi ci ostiniamo a vivere l'illusione del presente...