venerdì 9 dicembre 2011

Natale, la festa dei bambini...


L'infanzia è credere che con un albero di Natale e tre fiocchi di neve tutta la terra viene cambiata.
André LaurendeauViaggio nel paese dell'infanzia, 1960

Saluti da una torta di Natale di qualche anno fa!

Ieri io e mio figlio, come da tradizione, ci siamo occupati della "vestizione" della casa in attesa del Natale.

Quest'anno l'albero è ancora più bello: siamo stati proprio bravi!
Il nostro presepe è piccolo e insolito, lo abbiamo comprato il primo anno di matrimonio e io lo adoro.
Insomma in ogni angolo della casa si respira atmosfera natalizia nonostante anche oggi il sole inondi le stanze contrastando le lucine dell'albero e io vada ancora in giro in maniche corte a sbrogliare le faccende domestiche...

La parte più bella di tutta l'operazione "addobbi di Natale" è discutere per ore con mio figlio su quale dei rami dell'abete (sintetico) posizionare una data pallina o un particolare addobbo.
Siamo terribili!
Tutti e due fissati con l'armonia fra i colori, gli equilibri fra pieno e vuoto, tutti e due impegnati nella battaglia contro l'effetto "rarefazione" che tende puntualmente  a verificarsi  nella parte meno esposta dell'albero...

Io e lui ci divertiamo, ma dovreste vedere come si riduce mio marito dopo aver subito passivamente un intero pomeriggio di "aggiustamenti" e argomentazioni su dove e perché aggiungere o togliere la pallina bianca e rossa o quella di cristallo dorato...
Scomodiamo teorie filosofiche e scientifiche, ci appelliamo al buon senso (estetico) dell'uno o dell'altra, portiamo esempi che sconfinano nel delirio...

Ebbene si, alla fine mio figlio, che è un bravo bambino, cede e mi lascia vincere: posso mettere l'addobbo in questione dove piace a me (tanto, come dice lui col piglio di chi la sa lunga, sarà spostato almeno altre tre volte!).

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